sabato 12 marzo 2011

Napolitano: "No a un'Italia divisa"

Per il capo dello Stato, il Paese frammentato "diventerebbe presto insignificante"

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando al settimanale francese "Le Figaro Magazine", ha detto che "un'Italia divisa diventerebbe rapidamente insignificante. L'unità nazionale - ha aggiunto Napolitano - nella ricchezza del suo pluralismo e delle sue autonomie locali, e l'unità europea, con le stesse caratteristiche, sono leve insostituibili per l'Italia affinché possa svolgere il suo ruolo nel mondo globalizzato".

Il capo dello Stato invita però a "non drammatizzare certe polemiche sulla partecipazione alle celebrazioni dei 150 anni. Non vedo serie pulsioni separatiste". Poi, commentando la decisione di tre esponenti governativi della Lega di dissociarsi dalla decisione del Consiglio dei ministri di proclamare il 17 marzo come festa nazionale per celebrare i 150 anni dall'Unità d'Italia, Napolitano aggiunge: "Certo, i rappresentanti della Lega Nord al governo hanno manifestato il loro dissenso. Ma le decisioni assunte in Consiglio dei ministri implicano l'adesione di tutto il governo. In ogni caso sono sicuro che ci sarà una larga partecipazione dei cittadini alle commemorazioni, anche dove la Lega Nord ha molta influenza. Il 2 febbraio mi sono recato a Bergamo: ho ricevuto una eccezionale accoglienza popolare, al di là di ogni aspettativa".

Inoltre, per Napolitano, la "questione del 17 marzo giorno di festa nazionale è da separare dal dibattito sulle autonomie e su un possibile federalismo. Da lungo tempo ci sforziamo di sormontare il centralismo, vizio originale dello Stato italiano, nato dai resti dello Stato piemontese. La via è stata aperta dalla Costituzione repubblicana che ha associato, in un articolo fondamentale, il quinto, l'unità e l'indissolubilità della Repubblica alla promozione e alla valorizzazione delle autonomie regionali e locali".(
www.tgcom.mediaset.it)

Nessun commento:

Posta un commento