lunedì 7 marzo 2011

Libia, Gheddafi si riprende il paese

Decine di migliaia di morti, bombe e missili. Dopo i giorni della protesta, sono arrivati quelli, durissimi, della repressione. Con l'esercito libico che ha riconquistato gran parte dei territori controllati dai manifestanti. Una controffensiva violenta, andata in scena nel silenzio della comunità internazionale, che di fatto non ha preso decisioni univoche. L’Italia, storico interlocutore del rais è messa nell’angolo dalle minacce e dall’incubo dell’invasione dei profughi. Il ministro Roberto Maroni non prende la leadership dell'organizzazione europea, schiacciato tra l’emergenza sbarchi e la posizione di un Berlusconi ormai del tutto appiattito sull’amico Gheddafi. Del resto il
Cavaliere è totalmente coinvolto dalle sue urgenze penali, è del tutto fuori campo rispetto alla crisi del Maghreb. E riesce solo a dire: il tesoro del rais non si tocca. Non tutti, però, nel governo scelgono questa linea. Non lo fa e non può farlo Franco Frattini, che oggi dice di aver avviato contatti con i leader dell’opposizione. Nel frattempo il rais minaccia un'invasione di profughi (leggi l'articolo). Le cifre snocciolate dall’Onu parlano di oltre 200mila migranti provenienti dalla Libia
Fonte: Il Fatto Quotidiano

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